E allora ho esaltato l’allegria, perché per l’uomo non c’è altro bene sotto il sole, se non mangiare, bere e stare allegro. È questa la sola cosa che gli faccia buona compagnia nella sua fatica, nei giorni contati di sua vita che Dio gli ha dato sotto il sole… E allora, via, mangia nella gioia il tuo pane e bevi di buon animo il tuo vino, che con questo Dio ti è già stato benigno. In ogni tempo siano candide le tue vesti, né manchi l’olio sopra il tuo capo. Godi la vita con la donna che ami, giorno per giorno, durante la vita vana che ti è stata data sotto il sole. Che questo è ciò che solo ti spetta nella vita e in tutta la fatica nella quale ti affatichi sotto il sole. Qoelet
L’infelicità, così come la felicità, è uno stato mentale, e viene scatenata da abitudini. Abbiamo già detto di come la felicità è un’abitudine, e può essere risolta cambiando abitudini (qui un esercizio pratico). Allo stesso modo si può imparare a non essere infelici.
Vediamo come.
La maggior parte delle persone sono felici nella misura in cui hanno deciso di esserlo. Lincoln
Tutti possiamo essere felici. E tutti possiamo, grazie al nostro pensiero e a ciò che pensiamo del mondo e degli eventi che accadono intorno a noi, trasformare un evento da “infelice” a “felice”.
Ti starai chiedendo: ma come faccio a essere felice se mi hanno appena rubato la macchina?
Ci arriviamo: qualsiasi reazione di infelicità che abbiamo è data da un’abitudine mentale, che abbiamo imparato ad avere nel corso della nostra vita in relazione a particolari eventi che accadono.
Quando ci accade qualcosa che consideriamo spiacevole, abbiamo l’abitudine di reagire con rabbia, nervosismo, e infelicità.
Abbiamo deciso di interpretare questi particolari eventi in maniera negativa, attribuendogli in risposta all’ambiente esterno una reazione di infelicità.
Fondamentalmente qualsiasi evento spiacevole viene visto dalla nostra mente come una “scossa alla nostra autostima”. Vediamo questi eventi come qualcosa che sta minacciando la nostra autostima e il giudizio che abbiamo di noi stessi. Anche un evento come la pioggia, quando ci bagna, può essere visto come un affronto alla nostra autostima, in quanto è qualcosa che subiamo in maniera quasi passiva.
Starai pensando che, in un modo o nell’altro, se ti rubano la macchina c’è davvero poco di buono da vederci, e non è così semplice trasformare l’infelicità in felicità.
Ma, oltre a ricordarti della storiella del contadino (buono, non buono? chi lo sa, soltanto il tempo lo dirà), considera anche questo fatto: e cioè, che tu ti senta infelice e che decida di attribuire negatività all’evento, non ti porterà alcun vantaggio, anzi, spesso farsi prendere dal panico, dall’ansia, o dall’infelicità potrebbe peggiorare la situazione.
Quindi non hai alcun vantaggio a reagire con un sentimento di infelicità alla maggior parte degli eventi, in quanto questa reazione sicuramente non ti aiuterà a migliorare la situazione in cui ti trovi. Non è saggio quindi trasformare questi pensieri negativi in pensieri più positivi, cambiando l’infelicità in qualcosa di più costruttivo?
Ciò che fa scattare in noi la “molla dell’infelicità” abbiamo quindi visto essere la scossa alla nostra autostima. Pensa però questo: tu diventi infelice d’avanti a qualcosa che scuote la tua autostima. E allora, farsi comandare dai nostri sentimenti, come fossimo schiavi, solo perché l’abitudine ci ha detto di reagire negativamente d’avanti ad un certo evento, questo non è una scossa ancora più forte alla tua autostima? Essere trattato come uno schiavo ubbidiente dai propri stessi sentimenti?
Smetti di comportarti come un automa, e reagire ad ogni situazione in maniera prestabilita e negativamente. Anche perché, come abbiamo visto, reagire in questo modo non ti porta alcun vantaggio pratico.
Spesso, inoltre, come dice Maxwell Maltz nel suo libro Psicocibernetica, sono le nostre opinioni a renderci felici o infelici in relazione ad un evento. Se ad esempio io dico
ho perso il lavoro, sono rovinato
L’aver perso il lavoro è un fatto, l’essere rovinato, invece, è soltanto un’opinione che io mi sono fatto in relazione ad un fatto reale, e che mi porta ad essere infelice.
Se eviti di farti condizionare dalle tue opinioni su determinati accadimenti, e a mente lucida ragioni su un modo per risolvere i problemi, vedrai che avrai molto più coraggio e voglia di reagire, e allo stesso tempo ti sentirai meno infelice.
Quando venne chiesto a Thomas Edison cosa avrebbe fatto quando il suo laboratorio da milioni di dollari fu distrutto da un incendio, egli rispose “Comincerò a ricostruire domattina stesso“.
Nella vita si cade in continuazione. Sono le cadute che permettono al bambino di imparare a camminare, sono gli errori che ci aiutano a crescere.
Si cade e ci si rialza. Sempre.
Quando un cavaliere cade da cavallo e non risale in groppa nel volgere di un minuto, non avrà mai più il coraggio di montare. Il guerriero della Luce
Siamo nati per raggiungere gli scopi che ci prefiggiamo. Quando un uomo combatte per i propri scopi, sarà sempre felice, indipendentemente dalle circostanze.
Come fare a combattere l’infelicità ed essere felici
Ecco un esercizio pratico, tratto dal libro Psicocibernetica, che ti permetterà di contrastare l’infelicità.
Abituati a reagire in maniera positiva e aggressiva ai problemi che sorgono nella tua vita. Non lasciarti andare, ma assumi un atteggiamento combattivo sia nella vita reale di tutti i giorni ma anche nella tua immaginazione. Affronta i problemi e le minacce in maniera combattiva, e immaginati di risolverli in maniera intelligente e con coraggio. Vedrai che tutti i problemi si risolveranno, e che tornerai ad essere felice, indipendentemente dalle circostanze.
E ricordati, sono gli errori a farci crescere e migliorare. Benedici gli errori, e cerca di non commetterli di nuovo.