Sono in aereo, in volo per tornare a casa. Stavo leggendo “La pace è in ogni passo” di Thich Nhat Hanh, un libro fantastico su come trovare la pace (e la felicità) dentro noi stessi.
La “tecnica” principale consigliata nel libro è quella della respirazione.
Probabilmente è la prima volta che affronto la respirazione nel mio sito. Però è molto importante, e per me lo sta diventando ogni giorno di più. Quindi ne parlerò di più.
Per l’autore, ciò che ci permette un reale contatto con il presente, è l’atto della respirazione. Ripreso più volte da guru, esperti così come novizi delle arti dello yoga, della meditazione etc, la respirazione ci permette di essere nel momento in cui inspiriamo ed espiriamo l’aria.
L’autore consiglia, per vivere il momento presente, di essere consapevoli (ed è questa una delle chiavi di lettura) della nostra respirazione.
Consapevoli dell’atto di inspirare, possiamo ripetere a noi stessi “sto inspirando, mi calmo” e durante l’atto dell’espirazione, sempre consapevoli del momento presente che viviamo, possiamo dire “espirando so di essere vivo, di star vivendo il momento presente”.
Questo momento di consapevolezza, della respirazione consapevole, mi ha aperto un nuovo mondo, che ora voglio condividere con te.
E’ un modo, per me, di essere più felice, di cogliere l’attimo, di vivere oggi.
La respirazione consapevole mi aiuta quando sono triste, o quando sono arrabbiato.
Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo, soprattutto perché, leggendo “La pace è in ogni passo” sono finalmente riuscito (come succedede in alcuni libri per me importanti) a trovare il minimo comun denominatore, quello che accomuna tutti i capitoli, al di fuori dell’ovvietà “respirare”.
Si, la respirazione è importantissima, è vero. Ma credo che uno dei punti principali per i quali la respirazione ci aiuta a vivere nel presente, a calmare i nostri istinti, etc. è perché ci aiuta a pensare a noi stessi.
La respirazione consapevole ci aiuta a staccare lo sguardo dal mondo esterno, da quello “che gli altri pensano di noi”, e pensare invece per davvero a noi stessi. Spostiamo l’attenzione dagli altri (il mondo esterno) a noi stessi. Sappiamo di stare respirando, di stare vivendo. E lo sappiamo perché, con l’atto della respirazione consapevole, abbiamo spostato il focus della nostra mente dagli altri a noi stessi.
Siamo consapevoli di noi stessi, dei nostri reali sentimenti nel momento in cui gli stiamo provando. Non preoccupandoci degli altri, possiamo finalmente prenderci cura di noi stessi, di quello che davvero vogliamo e proviamo.
E in questo modo riusciamo a risolvere qualsiasi conflitto, semplicemente perché i problemi degli altri non sono più “problemi nostri”, e noi siamo intenti a pensare soltanto a noi stessi.
Può sembrare un discorso egoistico, ma ora, finalmente, mi sembra di capire anche l’affermazione di Gesù (e di molte religioni) che esorta a “restare bambini”.
I bambini sono infatti fermi nel momento presente, attenti alla loro respirazione consapevole sono “egoisti”, pensano soltanto a loro stessi, e in questo modo riescono a controllare al meglio il loro Io, non preoccupandosi di tutto ciò che li circonda, utilizzando lo spazio che hanno attorno, l’ambiente esterno, soltanto per raggiungere i propri scopi.
Ecco quindi l’associazione tra:
- respirazione consapevole,
- spostare il focus dall’esterno verso l’interno (pensare a noi stessi)
- ritornare bambini
Spero che questo articolo, così come per me il libro, vi possa aiutare a capire qualcosa in più su voi stessi, e diventare più sicuri, acquisire consapevolezza e migliorare voi stessi.
E spero che questo volo arrivi presto, finalmente, a casa!